L’attesa è finita! Ha inaugurato il 20 marzo 2023 Dirty MilanO, il nuovo cocktail bar all’anima hardcore guidato da Mario Farulla, Carola Abrate e Gianluca Tuzzi. No mail, no telephone, no reservation-policy, no dress-code, no prejudice, no vip: questa è l’attitude di Dirty Milano che porta con sé un vento di cambiamento.

La redazione di Cocktail & the City vi propone di scoprirne un po’ di più. Però non ci andate (se non volete divertirvi).

COSA ASPETTARSI DA DIRTY MILANO?

Il cocktail bar situato a Milano, in viale Regina Giovanna 14, a ridosso di Porta Venezia si promette di diventare il punto d’incontro dei nottambuli, dai professionisti agli appassionati di cocktail. Il trio di vilains, già rodato, è composto da Mario Farulla, Gianluca Tuzzi e Carola Abate, al quale si aggiunge un quarto fondatore, Paolo Coppola, imprenditore nel settore dell’ospitalità.

La filosofia racchiusa dietro a questa nuova apertura è rivoluzionare il mondo del bar, dando vita a uno spazio fuori dagli schermi che rispecchia l’anima rebelle degli fondatori. Una nuova avventura che “nasce non da un’idea, ma da un’esigenza”. Tornare all’essenza, al piacere di bere senza fronzoli. L’importante è passare una bella serata senza troppi pensieri.

«A un certo punto – sottolinea Farulla – ci siamo guardati intorno e ci siamo sentiti circondati. Intorno a noi vedevamo un’ammucchiata tanti bar con cose buttate a caso. Sembrava una gara di ostentazione fine a sé stessa. Così abbiamo messo la retromarcia e abbiamo iniziato a far fuori il superfluo. Tenendo premuto il tasto “canc” abbiamo eliminato le sovrastrutture, che hanno snaturato e allontanato pian piano il cliente dalla vera essenza del bar: il divertimento».

L’ATMOSFERA DA DIRTY MILANO

Stile e arredi rispecchiano il pensiero di Dirty. Unico e originale, porta la firma di Nick Maltese Studio. Il locale è sviluppato in due aeree diviso da una tenda da macellaio di colore rosso. Da una parte il lato più pop del bar, dall’altra una zona più intima con un banco dedicato.

Gli ambienti sono ispirati alla corrente del Brutalismo, movimento architettonico controverso apparso in Gran Bretagna dopo la Seconda Guerra mondiale, caratterizzato da strutture monumentali e simboliche che esprimevano potere e grandezza dello Stato. Il tutto mescolato allo stile di Jean-Michel Basquiat, esponente del graffitismo americano, che ha spesso usato i genitali maschili nella sua arte come simboli di potere e virilità.

Sulla griglia di lavoro così come sul banco, entrambi realizzati da Vincenzo Vitolo, sono impressi organi sessuali, se non in forma di disegni stilizzati. Tra l’altro, chi da adolescente non ha mai disegnati cazzetti sui banchi della scuola o sul diario del compagno di classe? Chi è senza peccato scagli la pietra per primo. Tutto questa attenzione al banco perché sarà lui la stella polare del locale.

«Abbiamo scelto di eliminare la bottigliera e di tenere in vista solo prodotti a marchio Dirty. Il nostro stile di miscelazione si concentra nell’offrire la migliore esperienza gustativa. Non ci interessa utilizzare le etichette o le bottiglie blasonate come specchietti per le allodole. Siamo nudi e crudi. Questo non significa che da noi non si trovano bottiglie pregiate. Semplicemente non le teniamo in vista e le usiamo solo quando, e se, ce le chiedono. Come già detto, la nostra priorità è soddisfare l’ospite. Quindi se ci chiede qualcosa facciamo di tutto per accontentarlo. Anche fare la spesa».

Il servizio è fondato sul divertimento e sul coinvolgimento dell’ospite. Circa 35 posti, volente o nolente, si applica il principio primo arrivato primo servito, ma cercando sempre di soddisfare ogni cliente, attore protagonista delle serate da Dirty.

A proposito della drink list

Una carta dei cocktail minimale che spazia tra drink della casa e grandi classici, più qualche extra. Il tutto abbinato ad un’offerta food per godersi appieno l’esperienza. Come se dice “se non ti lecchi le ditta, godi solo a metà”.

«Perché al Dirty serviamo cibo da lupi. Da noi puoi trovare Champagne e mortadella, carne in scatola, hot dog, pane e salsiccia fresca, ma anche banane a un euro. Perché la frutta fa bene. E poi noi crediamo nel potassio».

Da Dirty Milano, non si usa il jigger per dosare le quantità di prodotto, ma tutto viene versato a mano libera e regolato a occhio. Nessuna omologazione. Nessun cocktail uguale all’altro. Ogni drink ha la sua anima ed è singolare. Per questo motivo anche l ‘attrezzatura è intenzionalmente ridotta al minimo. Nessuna ostentazione. Non servono tool a centinaia di euro per garantire un ottimo drink.

I Signature cocktail riprendono il nome del locale – dirty– e sono basati sullo studio delle salamoie e della salinità come esaltatore di sapori. Una controtendenza rispetto al trend complessivo sulla fermentazioni dei drink.

Nel nuovo locale di Porta Venezia è possibile sorseggiare uno dei drink più rappresentativi ed iconici del menù, il Super Dirty. Si tratta di un Martini Cocktail “mangia e bevi” che viene versato direttamente in una coppa colma fino all’orlo di olive con farcitura diversa l’una dall’altra di olive.

Ritorno agli anni 2000 con le Soda Gun (pistola per prodotti sodati) che sostituiscono le bottigliette (però se le chiedete vi verranno serviti).

A completare l’offerta, una selezione di tre birre alla spina servite in bicchieri ghiacciati. I ragazzi lo sanno bene, tecnicamente è la cosa più sbagliata perché ogni birra ha la propria temperatura ma «sticazzi» : chi non ammeterebbe mai che la birra ghiacciata è «sempre più buona»?!

MAGGIORI INFORMAZIONI

Indirizzo: Viale Regina Giovanna 14, Milano

Giorno di chiusura: Domenica

Prezzi: tra i 8-15€

Orari: dalle 19 alle 4 di mattina

Instagram: dirty_milano